Raynor’s Hall

Addio

Fantastico

Il racconto ha partecipato all’iniziativa del Raynor’s Hall. Rispetto a quella versione (che potete trovare qui), è stato revisionato.

Tema: Nozze

Addio

Era una notte come questa. Il cielo stellato si rifletteva nelle gocce di rugiada, spostando piccoli universi sulla terra. Piccole lucciole si adagiavano delicate sui rami e illuminavano la via agli sposi. Gufi e civette si posavano sugli alberi, pronti a intonare il loro notturno canto. Dappertutto, piccoli passi invisibili si mostravano sul terreno umido, veloci per non arrivare tardi. Sopra a tutti, c’era la luna che, bianca e rotonda, si ergeva per benedire quel giorno felice.

Tutti erano riuniti perché egli aveva deciso. Dopo mesi finalmente aveva ceduto alla splendida Regina delle Fate, il cui cuore né gli spiriti di antico lignaggio né gli elfi dal nobile portamento avevano fatto battere.

Figure longilinee fatte di luce danzavano sotto i raggi della madre Artemide, al suono del canto degli uccelli del buio:

Egli abbandona la vita mortale, per la bella regina! 

Gioite tutti poiché ella non è più sola!

Così austera, ma così felice, avanza nel cerchio di pietra.

Porta in dono la pietra che il fiume ha concesso e

Le candele il cui fuoco deve ardere tutta la notte. 

Egli porta il bastone amico con cui disegnare il cerchio e un fiore.

Il vento avvolge il dente di leone.

La terra attorno a loro si chiude.

Il fuoco la candela arde.

L’acqua la roccia del giuramento leviga.

Ecco che proclamano l’amore eterno!

Ecco il nuovo re!

I due amanti avvolsero le mani sulla pietra e sancirono la promessa. Per tutta notte, gli elfi e le fate cantarono e ballarono. L’ultima notte da uomo, l’ultima notte che dura più vite. Egli sapeva che non avrebbe più potuto tornare indietro, che quella notte era l’addio alla sua mortalità. Ciò accadde più di cento anni fa, ma ecco che al sorgere del sole, le porte della collina si aprono e le radici del biancospino si trasformano in scala: l’ingresso al mondo di mezzo è ora aperto. Li vedi? Non farti sentire, non disturbare i nostri amici o anche per noi il tempo passerà. Egli è felice, ora. Papà mi raccontava che nessuno sembrava accettarlo per quello che era, non ha rimpianti per la sua vecchia casa. Lascia sempre qualcosa ai buoni vicini e forse il prozio ci proteggerà per sempre.


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