Bentornati all’appuntamento bisettimanale!

In questa rubrica io, Alice Jane Raynor e Omnilegent ci mettiamo alla prova scrivendo un componimento partendo da uno stesso tema.

Il tema di oggi è:

descrivi un borsellino dal punto di vista di una moneta che c’è dentro.

C’è buio, ma non sono sola. Siamo tante, tutte diverse anche quando abbiamo lo stesso scopo. C’è ad esempio la moneta con l’uomo disegnato sopra che vale 1€, ma c’è anche quello con l’albero disegnato sopra. Poi ci sono io. Un ricordo. Non ho vero valore come le altre, ma servo al proprietario per ricordare che in quel posto c’è andato. A volte mi prendono in giro, mi dicono che sono inutile. Tanto se lo ricorda, no, che è andata a quella mostra? Eppure mi prende, mi guarda sorride e mi rimette dentro. Con le altre non fa così. Ce n’è un’altra simile a me, ma non ricorda dove o come l’ha ricevuta. Però le piace. Le altre vanno e vengono ma io, Real Bodies, e Harry Potter stiamo sempre qui, nella tasca con le monete antipatiche-noi-abbiamo-un-valore.

Sapete, in questo portafoglio c’è altro, ad esempio una banconota. È strana, più grande delle altre. Ogni tanto ci parliamo, o almeno ci proviamo. Se ne esce con certe parole strane, come I’m American! che chissà che vuol dire. Però è lì.

Poi ci sono le card. Ogni tanto cambiano, poi tornano, ogni tanto finisco io dove stanno loro, in un altro portafoglio. Me ne accorgo dall’odore. Hanno odori diversi. Qualcuna di loro a volte piange perché non serve più. Eppure stanno lì, e io lo vedo il proprietario che sorride al pensiero di chissà quale ricordo.

Non avremo valore, ma forse forse, un’utilità l’abbiamo.

Sapete, questa rubrica mi piace davvero tanto. Parto con un’idea, finisco con un’altra. Sono cortissimi, ma li adoro. Mettersi nei panni di una moneta? E chi ci ha mai pensato a cosa possano pensare!