Raynor’s Hall
Havel
Il racconto ha partecipato all’iniziativa del Raynor’s Hall. Rispetto a quella versione (che potete trovare qui), è stato revisionato.
Tema: Crisi
divenne grigio
Estratti dal Ciclo del Buio
Periodo: Primo anno, Primo giorno del mese di Lyar
Luogo: Lago del Mistero
Di seguito è riportata la battaglia tra fuoco e terra
Il tempo si adattò all’umore della piangente Acqua e per giorni piovve. Il livello del mare si alzò, le coste scomparvero e i laghi inondarono le fertili pianure, sembrava che l’intero pianeta fosse destinato a sprofondare negli oceani. Fu allora che Terra andò a trovare la compagna e le chiese di far terminare il diluvio. Acqua gli raccontò cosa le Stagioni avevano fatto alla loro bambina ed egli si infuriò. Terra allora risvegliò l’antico male dimenticato da secoli. Spaccò la crosta, permettendogli di tornare alla luce. Le piante seccarono, incendi divampavano da una semplice scintilla, l’aria presto si riempì di fumo e cenere. I verdi prati divennero rossi e gli alti alberi divennero come pietra.
Preoccupato da quegli scoppi improvvisi, Fuoco chiese spiegazioni. I suoi elyonim gli rivelarono che il solo lago del Mistero sembrava immune a quella moria e lì egli si recò per trovare una soluzione. Incontrò Acqua ormai spenta, divorata dall’odio e deformata nell’aspetto. Chiese cosa avesse, ma ella non rispose.
Fu così che si avvicinarono le capricciose Stagioni, che osservavano divertite il risultato delle loro azioni.
«È colpa di Acqua e Terra. Hanno ucciso le piante e le hanno rese cibo per la distruzione.»
Fuoco allora cercò il fratello. Quando lo trovò, egli non negò. «Nostra è la colpa di tale devastazione, ma le Stagioni non sono meno colpevoli. Hanno ucciso la nostra Nefesh.»
«E per vendetta di sole quattro sorelle, voi state distruggendo il mondo? Avete perso il senno? Fermate questa follia!»
Al rifiuto di Terra, Fuoco attaccò e la crisi a cui Cabbal era stata sottoposta, si accentuò. I due fratelli si diedero battaglia e i vulcani eruttarono, portando il mondo sull’orlo della rovina. Continenti e isole sprofondarono, uno solo rimase a galla: l’isola di Sen al cui centro sorge Azilut, la città dorata.
Per anni fuoco, lapilli e fiamme nascosero il cielo e il sole smise di benedire la terra ed essa iniziò ad appassire anche laddove l’Elementale l’aveva graziata. L’ira degli dèi infuriati inondò i continenti, molta gente morì e ai sopravvissuti toccò in sorte un fato peggiore: aggrapparsi alla vita come mera ricerca per la sopravvivenza.
L’arte morì prima della caduta dell’uomo.
Havel
Nella vecchia città portuale di Demo vive un ragazzo albino di nome Havel. Ogni giorno che passa, osserva da lontano gli abitanti sopravvivere a stento, chiusi tra il terribile mare e il bosco pietrificato. Dopo aver perso tutto, Havel sceglie di attraversare la foresta per raggiungere Azilut, la città sacra dimora degli dèi. Forse, un modo per fare la differenza c’è.
Scopri Havel, il mio romanzo fantasy a questo link.
Seguimi anche su