Raynor’s Hall

Chi sono io?

Fantastico

Questo racconto partecipa alla challenge del Raynor’s Hall.

Eccovi il quarto episodio del Costruttore di Maschere.

Tema: Dopo la fine di una storia

Chi sono io?

Chi sono io?

Il fantasma dell’opera, che si aggira nel labirinto del teatro? Oppure il capitano del sottomarino in guerra contro i nazisti? O forse ancora l’astronauta in lotta contro gli alieni?

Cosa resta dopo queste splendide avventure? Chi sono io?

Sono forse solo la faccia che dà forma a questi sogni? Dove vanno quei personaggi quando smetto di interpretarli?

Chi sono io?

Chi sono io? Solo un volto? Chi sono io al cospetto di chi ha salvato tante vite? Dov’è la mia vita?

Mi aggiro tra un canale e l’altro, tra uno schermo e un altro, cambio pelle e carattere ma non trovo me stesso.

L’aria salmastra si fa più pesante, respirare è più facile ma abituarsi all’odore… Sento l’umidità ovunque, dove sto andando? È notte fonda. Tutti i negozi sono chiusi.

Forse avrei dovuto accettare quell’invito e andare a bere un drink con Sofia e gli altri. Ma qualcosa mi ha chiamato fuori. Se dovessi dire cosa, forse direi una piuma. È strana, svolazza senza vento e sembra aspettare che la segua.

Si ferma davanti a una porta a vetri. Ma c’è sempre stato questo negozio? E questa via? Sembra stranamente aperto. Chi terrebbe aperto all’una di notte? Entro.

È un posto strano, fatto di teche e maschere. Avanzo, cercando un bancone che non c’è. All’interno sembra districarsi ben più dell’edificio in cui risiede, ma potrebbe essere una mia impressione.

Dietro a una teca, l’unica illuminata, un signore distinto mi osserva. Avrà circa 60 anni, è magro e slanciato. Il bastone e gli abiti che porta sono assolutamente fuori moda, ad occhio non sembrano ispirati a qualche nuovo gioco. No. Sembrano provenire dal 1800. Mi indica la teca, all’interno c’è una maschera a viso intero, per metà bianca e per metà ricoperta di ingranaggi. Come ha chiamato Sofia quello stile? Ah, già. Steampunk.

L’uomo sorride. Mi parla.

«Buongiorno, signor Alison. La sua maschera per il ballo è pronta e attende solo di essere ritirata.»


Il costruttore sta diventando la mia confort zone, quello che uso quando ho un’idea generale ma non una storia vera e propria.

Gli altri racconti del Costruttore

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