Raynor’s Hall
Fantastico
Mare di Stelle è un racconto per la challenge del Raynor’s Hall.
Sì, al solito: scritto di fretta, non ricontrollato ed è collegata alle altre due che metto in fondo. Spero di averla resa godibile stand alone.
Niente immagine stavolta, non riesco a farla come vorrei.
Tema: I misteri del cielo
Secondo episodio del “Costruttore di maschere.”
Guardò in alto.
Non era mai stato così tranquillo, nonostante la mancanza opprimente. Non aveva mai dubitato di quel che provava, non le aveva mai mentito; eppure avrebbe voluto tornare indietro e lasciarla. Era il suo più grande rammarico, la sua più grande paura.
E se adesso mi stesse cercando? Avrei dovuto farmi odiare.
Le stelle bruciavano come girandole a capodanno. Ruotavano come quelle di Van Gogh, condizionando il moto di chi avevano attorno. Come le persone. Anche loro si influenzano: quando due persone si incrociano per strada, cambiano la vita dell’altro. Di poco, ma la cambiano. Un accostamento di vestiti, un odore, un colore, una frase, un respiro. E il pensiero vaga: il fiore sulla maglietta di chi non conosciamo altera il nostro pensiero.
Il suono delle onde lo cullava, letteralmente. Era sdraiato sulla sabbia, con l’acqua che lambiva il suo corpo scosso dal tremore. Forse sarebbe affogato in due centimetri d’acqua, o forse trascinato nelle profondità del mare.
Erano giorni che non si faceva. Non aveva tempo. E il mondo aveva ripreso a colorarsi. Vedeva le spirali attorno alle persone, le catene e i fili che li legavano. Aveva iniziato con le droghe per non vederli.
Era più facile essere il fattone che il pazzo.
Aveva anche conosciuto il suo cuore. Lei brillava anche coperta dal velo che si era fabbricato con le sue mani.
Infine l’invito.
Quel dannato invito.
Nero.
Aveva visto la villa, i suoi manichini e i suoi orrori. Ne aveva avuto paura ed era scappato.
Non sapeva altro. Non ricordava altro. In quel momento c’erano solo le stelle su di lui, e una serenità mai provata prima.
Qualcuno lo seguiva, lo cercava, ma non sapeva chi. O perché.
Il cielo non voleva rivelargli i suoi misteri. Eppure sapeva che la verità era lì, tra quei turbini.
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