Raynor’s Hall
Fantastico
Il racconto ha partecipato all’iniziativa del Raynor’s Hall.
Tema: Dannazione
Camminando di sera, tra l’ora di cena e quella in cui si va a dormire, per le vie della bella Venezia, ci si potrebbe imbattere nella piccola bottega del creatore di maschere. Questo piccolo negozio, incastrato tra un portone fatiscente e una scura vetrina, è di norma ignorato dai più di giorno, divenendo un piccolo faro durante la notte. Si dice che solo pochi eletti possano visitarlo e ancora di meno possano trovare qualcosa che li confà. Si narra che sia piccola e disordinata, le maschere sono spesso incomplete e impilate malamente l’una sull’altra. Un forte odore pungente stordisce chiunque vi entri, ma la vera mercanzia la si può trovare sul retro. Le maschere complete, decorate con abile maestria con pietre preziose, piume e colori sgargianti, fanno bella mostra di sé in una lunga galleria simile a quelle di un museo o di una collezione privata. Cigni, aironi, fate, ragni e qualunque animale possa venire in mente, rivive in queste opere forgiate sul viso e sul cuore di chi le ha richieste. Ogni maschera è personale, disegnata su misura e, una volta entrati nella bottega, sarà l’affascinante proprietario a consegnarla, senza alcun pegno in cambio.
“La mia ricompensa arriverà a tempo debito“, risponderà qualora lo si chieda. Accettando la maschera, si riceverà l’invito a una festa di un palazzo che mai prima d’ora avreste notato. Qualora si deciderà di andare, sarà obbligatoria la maschera su cui è apposta la firma del costruttore.
Il maestoso palazzo si troverà a ridosso del mare, sulla cui superficie si rifletteranno le luci delle candele che allieteranno la permanenza degli ospiti al ballo. Ad attendere ci sarà la servitù, anch’essa in maschera, le cui movenze simuleranno dei burattini. Si potranno vedere fili scendere dal soffitto e avvolgersi attorno alle braccia, collegati a un ingegnoso meccanismo che seguirà i loro spostamenti in ogni stanza. Essi avviseranno che mai e per nessuna ragione, la maschera dovrà essere tolta.
E ora ciò che più strano si potrà trovare.
Miriade di camere celano i piaceri più nobili di questo mondo: il piacere di riposarsi, il piacere di amare, il piacere di mangiare… tuttavia le stanze divengono man mano sempre più cupe. All’inizio si troverà l’amore nella sua concezione più pura: carezze, sussurri, timidi baci e rispetto diventeranno, nelle stanze successive, vera passione carnale per infine sfociare nella lussuria più sfrenata e nella violenza più cruenta. La festa sarà sempre lì, ad attendere i suoi ospiti che si potranno fermare e congedarsi ogni qualvolta lo desidereranno, finché non verrà raggiunta l’ultima stanza da cui nessuno è mai uscito. Una volta raggiunta, questa è l’unica delle camere in cui si dovrà togliere la maschera. Si dovrà appoggiare su un piedistallo alla destra dell’ingresso e solo allora lo si potrà varcare. Molte leggende narrano di cosa ci sia oltre: c’è chi dice che si potrà trovare il piacere massimo, chi la perversione e chi dice che oltre ci sia l’inferno. Qualunque sia la verità dietro quella porta, potrà essere varcata anche alla prima visita, non è necessario visitare tutte le stanze, come non lo è decidere di partecipare o andarsene. Una cosa è certa, la maschera appoggiata su quel piedistallo verrà presa dal costruttore e poggiata dentro una teca personalizzata del retrobottega. La maschera di una volpe potrà essere riposta in uno scrigno aperto con rami che si avvinghiano attorno, alcuni di questi avvolti da fiamme ardenti. Alcune di esse sono rotte, frantumate o amalgamate con la teca, in guisa tale da creare piccole opere d’arte con il contenitore stesso.
A tener fede a coloro che tramandano questa storia, la nuova forma della maschera indicherebbe la nuova condizione del vecchio proprietario.
Benvenuti nella piccola bottega del costruttore di maschere, il servo del diavolo che si dice possa leggere fin dentro la vostra anima.
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