Raynor’s Hall

Decisioni

Fantastico

Il racconto ha partecipato all’iniziativa del Raynor’s Hall. Rispetto a quella versione (che potete trovare qui), è stato revisionato.

Tema: Zucche

Decisioni

Aveva attraversato mari e montagne; raggiunto la biblioteca più antica, sulle isole galleggianti celata dalla tempesta di fulmini perenne; oltrepassato paludi e deserti… Finalmente era arrivata.

Un non-luogo che esisteva ovunque e da nessuna parte, raggiungibile solo da disgraziati senza speranza, dicevano. E lei lo era: disperata per una gravidanza interrotta e per l’impossibilità di iniziarne un’altra. Aveva chiesto a chiunque, dai guaritori ai chierici scelti dagli dèi e persino ai saggi animisti a cui la fertile terra parla, ma non era servito a nulla: il suo grembo era diventato sterile.

L’incidente l’aveva distrutta e fiaccata, era rimasta sola: il suo desiderio era stato distrutto come la carrozza su cui era salita anni prima.

L’ingresso dell’oscura caverna si era aperto davanti a lei: la dimora dello spirito che dà pace a coloro che pace non si danno. La roccia era umida e fredda, il corridoio lungo e stretto. Avanzò timorosa verso il bagliore luminoso in fondo alla grotta, fin quando la pietra non divenne parete levigata e intagliata con ghirigori. Arrivò in un’ampia sala circolare in cui tende dai colori caldi scendevano leggiadre dal soffitto. La stanza era illuminata da candele poste per terra, il cui fuoco creava una luce aranciata che disegnava figure sulle stoffe cadenti e una via sul pavimento, diretta verso il centro della stanza. Un trono nero e lucido si stagliava nel mezzo. Su di esso sedeva un signore molto lungo e gracile, simile a un ramo, con la testa coperta da una zucca intagliata. Appena la donna entrò gli occhi e la bocca della strana creatura si illuminarono e si mossero, palesando che quella non fosse una maschera.

«Mi rivolgo a te che non otterrai mai nulla dalla vita1, cosa credi di trovare in questo luogo?»

La donna, intimorita da quella voce possente e dalle parole non proprio lusinghiere, portò le mani al petto, raccolse coraggio e disse: «Vorrei poter avere un bambino.»

L’essere aprì le braccia in un ampio arco mostrando le dita scheletriche, poi le appoggiò nuovamente sui braccioli del trono.

«Allora dimmi: non hai forse tu un’altra figlia?»

«Certamente, ma è grande e ha preso la sua strada.»

«Non le hai forse chiesto di essere il tramite per la tua gravidanza?»

«Gli stregoni si son rifiutati.»

«Non hai forse incontrato la vecchia che viveva sulla barca nella palude? Colei che nelle avversità non ha mai rinunciato?»

«Non la dimenticherò mai. Ha condiviso con me quel poco che aveva, sapere compreso.»

«Non hai forse attraversato i mari con quel giovane che voleva trovare una nuova terra di speranza per sé e per la sua amata?»

«Lo ringrazio, poiché ha negoziato con il suo capitano.»

«Non hai forse scalato le montagne con la guida che cercava il tesoro della montagna?»

«Spero che trovi quel che cerca, senza di lui mi sarei persa.»

«Non hai forse parlato con il custode del sapere sull’isola galleggiante?»

«Mi ha detto che solo coloro che non avevano più speranze potevano trovarti.»

«Non hai, infine, incontrato il bambino del deserto che cercava di raggiungere la sua carovana perduta?»

«Egli mi ha insegnato a vivere nel deserto.»

«E allora dimmi, perché sei qui?»

«Per il mio desiderio di avere un figlio.»

L’uomo zucca divenne serio e si alzò in piedi, sovrastandola. Con voce tonante, rivelò la verità dietro i suoi atti: «Tua figlia è incinta, per questo ha rifiutato la tua richiesta. La vecchia era l’ultima a vivere nella palude, una volta rigogliosa e oggi arida, per permettere ad altri di attraversarla in sicurezza ed evitare la tragedia che aveva colpito i suoi cari, morti in quegli stessi luoghi. Il giovane disperato non tornerà mai indietro, la sua nave è stata colpita dalla tempesta, sua moglie resterà ad attenderlo al faro fino alla vecchiaia, permettendo ad altri marinai di tornare a casa. Il tesoro è l’ultima speranza del villaggio della guida, trovandolo potrà salvarlo dalla distruzione di gente a cui importa solo il profitto. Il bambino è un orfano, non troverà mai la strada per la sua carovana perché essa è stata distrutta e lui è l’unico sopravvissuto. Il bibliotecario ti ha avvisata: solo coloro che sono senza speranza mi trovano. Avresti potuto aiutare la vecchia nella sua missione, ereditare un lavoro che nessuno mai farà. Avresti potuto convincere il marinaio a tornare a casa, aiutando la giovane coppia a rendere fecondo un campo lì nei paraggi, tuo padre ti ha insegnato a coltivare anche la terra più arida. Avresti potuto aiutare a trovare il tesoro e salvare il villaggio o aiutarli a combattere colui che vuole raderlo al suolo. Avresti potuto prendere con te quel bambino, invece di lasciarlo nel deserto alla ricerca di una carovana ormai distrutta dai banditi.

Avresti dovuto ascoltare il bibliotecario: solo chi è senza speranza può arrivare qui, affinché comprenda i suoi sbagli, non perché altri ne esaudiscano il desiderio.»

L’uomo zucca si risedette e, additando la donna, continuò: «La vita ti ha concesso diverse opportunità di essere feconda, ma tu, accecata dal tuo egoismo, non hai saputo cogliere e piantare i semi. Ora va’, torna alla casa dove tua figlia ha trovato altri che l’aiutino e che tuo marito ha abbandonato. Sii cosciente che ti sarebbero bastati pochi gesti di gentilezza per salvare vite umane e sogni. E per non rimanere da sola nella tua inutile esistenza.»


1La frase “Mi rivolgo a te, che non otterrai mai nulla dalla vita”, non è mia ma della Principessa dei Cristalli dell’anime di Mawaru Penguindrum.^

Il testo è ispirato a una storia che ho sentito in TV. Non è un’accusa verso coloro che hanno scelto la fecondazione assistita, ma verso coloro che vogliono esaudire un desiderio dimenticandosi completamente di chi li circonda.

Gli altri racconti per la challenge


Scopri Havel, il mio romanzo fantasy a questo link.

Seguimi anche su

Act 1 | Le mie mani scarlatte vivranno in eterno sulle pene di chi mi ha amato

Una libraia si innamora di un suo cliente. Gradualmente, il suo amore diventa sempre più ossessivo…

Act 2 | La notte della condanna. Padre, perdonatemi

Il re dei vampiri ha catturato un suo nemico politico e chiede a sua figlia di interrogarlo. Quando lei lo Read more

Act 3 | Amare. Solo una volta. E poi la fine

Si racconta che, in mezzo alla foresta, viva una donna bellissima viva in grado di concedere la vita eterna.

Act 4 | Luna Piena

Due fratelli intraprenderanno vie diverse da attraversare per lo stesso desiderio: trovare la vita eterna.

Rispondi