Raynor’s Hall

Il sogno di un mondo senza senso

Racconto sperimentale

Questo racconto partecipa alla sfida Raynor’s Hall.

Tema: Appare una porta nel muro che
conduce in un altro mondo

Avvertenza: il racconto che segue è nonsense.

Il sogno di un mondo senza senso

Il pavimento di marmo è freddo. Nella stanza non c’è nessuna porta o finestra, allo stesso modo non ci sono i servizi essenziali, quali un bagno o una cucina; del resto in una prigione del genere, creata appositamente per lui, non servono. Si alzò per sgranchirsi le gambe e iniziò a camminare per la stanza, fino alla parete. Abbassò la maniglia e i piedi toccarono la sabbia calda. Le onde del mare lambivano la costa, spaccando la lastra di vetro in tanti frammenti che bagnavano la spiaggia.

Camminò sui pezzi taglienti fino a raggiungere il bagnasciuga e continuò oltre, affondando nell’autostrada di cemento che lo avrebbe portato al suo bar preferito.

«Un caffè in una tazza tagliata a metà, per favore, e una brioche ripiena di vacanze culturali.»

«Ma certo signore, le procuro subito il bisturi che le serve per l’operazione.»

«Grazie, […]. Metta tutto in una penna, mi cambierò sulla strada per Gerico.»

Il gatto salutò e uscì dal locale, con la brioche sottobraccio. Saltò sul muro per poter più facilmente cavalcare il cane suo servitore, ma le unghie si impressero nella sua carne e la cavalcatura impennò, come una moto che si prepara alla gara.

Quando la ruota toccò la pista, un fucile sparò il colpò che uccise mister Harrison, un uomo dalla carnagione viola e gli occhi che annusavano l’aria. Mister Harrison odiava dormire morire, così decise che non l’avrebbe mai fatto, infatti in casa non aveva neanche il materasso, ma aveva le doghe. Le doghe erano state forgiate con le anime dei dannati, per questo si doveva pensare al suo utilizzo.

Si ragionò che avevano la facoltà di computare, di conseguenza venne portato alla ditta MaiNati, che produce ricordi per coloro che non vivono. Qui mister Harris si era procurato quelle anime che servivano per le doghe, per questo mister Harrison finì in una prigione senza sbarre: stava facendo concorrenza alla stessa università dei MaiNati.

Non esiste uscita alla propria mente, quando questa si convince che il sogno sia vero. Risvegliarsi dal sogno di un mondo senza senso significa appoggiare i piedi sul pavimento freddo.


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8 commenti

  1. concordo
    è nosense puro, ma ricorda molto la struttura onirica; se Inception fosse stato così altro che capolavoro, invece è stato un film triste e spento

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